Governo Meloni: da cosa si parte
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Direttore: Alessandro Plateroti

Governo Meloni: da cosa si parte

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Il governo Meloni partirà dai dossier più caldi, in primis dal deficit. Il futuro esecutivo partirà da dove si è interrotto il governo Draghi in materia economica.

Le urgenze che Giorgia Meloni e il suo governo dovranno affrontare sono quelle lasciate in sospeso dal premier Draghi e il ministro dell’Economia Franco. L’esecutivo entrante è in contatto con quello uscente e le priorità sono imminenti. In prima linea c’è la crisi energetica e il caro bollette da affrontare nell’immediato trovando gli strumenti e i fondi per non far gravare questi costi su famiglie, imprese, ospedali e enti locali.

Il problema che si palesa davanti al governo Meloni è la mancanza di fondi. Il governo Draghi aveva i fondi per finanziare le misure di sostegno a famiglie e imprese contro il caro bollette ricavandoli dagli extraprofitti delle aziende derivati dall’inflazione e dalla crescita economica che ancora resisteva. Ora la crescita si è fermata e resta solo l’inflazione. La sfida ora è trovare i soldi. Le coperture ipotetiche al momento si fermano a 4 miliardi, insufficienti per qualsiasi manovra.

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Il prossimo governo deve trovare i fondi per contrastare il caro energia

Il nuovo governo dovrà rivedere il deficit per il 2023 e avrà due o tre settimane per concordare con l’Ue un nuovo obiettivo di disavanzo in modo da poter fare una manovra. Altrimenti i margini sono ridotti se non impossibili. Proprio per questo motivo, molti hanno rifiutato di guidare il ministero di via XX settembre.

«Dovremo vedere che cosa inventarci sull’energia. A seconda se va bene o male sul fronte europeo potremmo rischiare di dover trovare 60 miliardi nel 2023 o averne bisogno di 20 o 30; vuol dire una o due finanziarie» ha detto Fazzolari, senatore di FdI tra i più vicini a Giorgia Meloni. Il rinnovo per tre mesi dei crediti d’imposta del decreto Aiuti-ter costerebbe 14,1 miliardi. Una proroga di altri tre mesi su accise e Iva dei carburanti necessita di 3,3 miliardi. Per l’Iva sul gas ci vogliono altri 5 miliardi, mentre altri 4 per il taglio del cuneo fiscale.

Sono misure che il governo Meloni deve per forza finanziare di nuovo altrimenti i conti peserebbero troppo sulle famiglie e imprese. In questo modo il deficit torna al 5% e la crescita si ferma allo zero.

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ultimo aggiornamento: 19 Ottobre 2022 14:39

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